Giampiero Boniperti raccontato da Mario Sconcerti e Sergio Brio

Giampiero Boniperti raccontato da Mario Sconcerti e Sergio BrioTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca
venerdì 16 luglio 2021, 16:57Storie di Juve
di RBN Redazione

Un Podcast toccante, un Sergio Brio evidentemente molto emozionato...ascoltate questa puntata di Storie di Calcio dedicata al presidente per eccellenza della Juventus, Giampiero Boniperti, morto il 18 giugno scorso a 92 anni.

Lo ricordiamo con un pezzo scritto da Alessandro Santarelli su Tuttojuve, buon ascolto!

Il vuoto che ci lascia il presidente, si può colmare pensando solo che lo abbiamo avuto con noi, che ci ha fatto innamorare della Juve, che ci ha indicato una strada, assieme all’Avvocato, a Umberto Agnelli, a Vittorio Chiusano.
Noi siamo questi, quelli di Scirea, di Alessandro Del Piero. Tutte figure uniche, e ci perdoneranno quelli che non citiamo per motivi di spazio, che soltanto la Juventus può vantare nella propria storia. Dobbiamo però affidarci un compito: noi di una certa età che abbiamo avuto la fortuna di vivere Boniperti, abbiamo il dovere di tramandare quello che il presidente è stato, alle nuove generazioni.
Far capire ai più giovani la Juventus, il senso profondo di essere juventini, l’onore, la storia l’amore che c’e’ dietro quella maglia, che non è una maglia uguale alle altre e mai lo sarà. Spiegare e raccontare la Juventus, oltre e fuori dal campo, è un dovere che tutti noi abbiamo. L’augurio e l’auspicio è che adesso la società intitoli magari il centro sportivo della Continassa proprio a Boniperti, che alla Juventus e per la Juventus ha dato la sua vita. Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta. Ne siamo orgogliosi e fieri caro presidente.

Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, unendosi al cordoglio della famiglia a nome dello sport italiano, ha sottolineato la statura di un indimenticabile interprete del movimento. "Con Boniperti se ne va un altro che ha costruito un bel pezzo di storia di questo sport. Un personaggio mitico che merita un grande rispetto per quella che è stata la sua storia, da atleta e da dirigente del calcio. Gli ero molto affezionato".