Nella tempesta Allegri cambia rotta: sarà una Juve da qui in avanti più propositiva

Nella tempesta Allegri cambia rotta: sarà una Juve da qui in avanti più propositivaTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
mercoledì 1 dicembre 2021, 09:55Primo piano
di Vincenzo Marangio

La metafora del marinaio che deve portarti fuori dalla tempesta Allegri la utilizza molto spesso. E, stando a ciò che accade giorno dopo giorno, quella in casa Juventus sembra essere sempre di più una tempesta perfetta. A tutti i livelli, tanto che ogni membro del club e dello staff tecnico deve occuparsi della rispettiva competenza abbandonando tutto il resto. Agnelli e i vertici societari preparare la propria linea difensiva contro le accuse che presumibilmente verranno formalizzate dopo l'inchiesta della Procura di Torino; Allegri e il suo staff devono trovare la quadra giusta in una rosa che, sempre presumibilmente, resterà questa per tutto l'anno al punto da rendere obbligatoria la missione del "creare valore"; la squadra deve compattarsi, seguire il suo allenatore esattamente come un marinaio che proverà a portare la nave fuori dalla tempesta sperando che non imbarchi troppa acqua. Alle falle ci pensano intanto ai piani alti. 

ALLEGRI E L'ABITO NUOVO. Ci sono stati bei tempi di una Juventus forte nella rosa, nella società, e sul campo, in cui Allegri, pur di accontentare tutti gli attaccanti a disposizione decise di cucire un abito a misura per quella squadra: il 4-2-3-1. Un modulo spregiudicato, non aderente alle idee di calcio di Allegri ma che fu fatto indossare alla Juventus non appena il tecnico ebbe la promessa da parte di tutti, Mandzukic in testa, che gli attaccanti sarebbero stati i primi difensori. E Mario, da allora, diventò ancora più guerriero passando, spesso nella stessa azione, dall'essere terzino ad attaccante. Quei tempi sono passati, quella squadra che mostrò i muscoli sotto il nuovo abito, surclassò la Lazio e si avviò alla vittoria del sesto scudetto di fila era in costante crescita. Questa Juve vive, a tanti livelli, un momento totalmente opposto. Molto complicato. Ma l'idea, nella difficoltà, almeno per la gara di Salerno sembra essere la stessa. Contro la squadra di Colantuono, infatti, Allegri ha proposto un apparente 4-4-2, che nascondeva, sotto la giacca, il redivivo 4-2-3-1: Locatelli e Bentancur davanti alla difesa, Cuadrado e Pellegrini terzini a tutta fascia e, davanti, Bernardeschi, Dybala e Kulusevski (rigorosamente in quest'ordine da sinistra verso destra) ad agire alle spalle di Kean. 

NIENTE PAURA. Chiaramente, anche se l'abito è lo stesso, la stoffa è diversa da quel prezioso capo indossato nella stagione del sesto di fila. Ma questa è la rosa a disposizione adesso, e questa sarà la rotta da seguire per le prossime partite, senza paura, allenandosi ad imporre il gioco con tutta la qualità possibile. Il tutto sarà ancora più produttivo quando si avrà un attaccante (che difficilmente arriverà dal prossimo mercato), o quando Morata riuscirà a dare di più; quando al posto di Bernardeschi recupererà Chiesa, e quando magari si riuscirà a valorizzare qualche talento che ha avuto poco spazio. L'importante è farlo, da ora in avanti, senza paura. Perché è soltanto così che si esce dalle tempeste. Le prossime partite recitano: Genoa, Malmo, Venezia, Bologna e Cagliari. Le prove di maturità che servono alla Juventus. A questa Juventus. Mentre la società continua la sua partita....