"I Più & i Meno", il meglio e il peggio della settimana bianconera: ottavo appuntamento

"I Più & i Meno", il meglio e il peggio della settimana bianconera: ottavo appuntamento
giovedì 17 novembre 2022, 21:00I più e i meno della settimana
di Simone Gioia

Prosegue l'appuntamento con "I Più & i Meno", il meglio e il peggio della settimana bianconera. In questo ottavo e ultimo appuntamento del 2022, i protagonisti di oggi sono Moise Kean, Massimiliano Allegri, la prima parte di stagione e Leandro Paredes

I Più

Moise, finalmente ritrovato

Quattordici mesi dopo il suo arrivo, Kean è riuscito finalmente a strappare un sorriso alla tifoseria bianconera. Dopo tante delusioni e prestazioni negative, l’attaccante dell’Everton - in prestito alla Juventus - è riuscito a rubarsi la scena, rendendosi protagonista dell’ultimo mese bianconero con cinque gol nelle ultime quattro partite. E tutti decisivi. Difficile individuare le ragioni del precedente rendimento negativo, anche perché di occasioni ne ha avute, ma ciò che conta, oggi, è che Moise si sia ripreso e che sia pronto a recitare non più il ruolo di comprimario all’interno di questa squadra bensì quello di attore protagonista. Tra Campionato, Europa League e Coppa Italia ha tutta la stagione davanti per conquistarsi anche il ruolo di titolare, dipende solo ed esclusivamente da lui. Ma intanto il popolo juventino può gioire, perché Moise è finalmente tornato.

Juve al Max

Impossibile immaginare soltanto un mese fa che il premio di migliore allenatore del mese di novembre sarebbe andato a lui. Eppure è stato così: Allegri ha vinto – per quel che conta – meritatamente il trofeo, perché più e meglio di chiunque altro ha fatto da Haifa in poi, inanellando sei vittorie consecutive in campionato, che hanno permesso alla Vecchia Signora, nel giro soltanto di tre settimane di passare dall’ottavo al terzo posto. Difficile immaginare il finale di questa stagione: la Juve è ancora in corsa su tutti i fronti, potrebbe portare a casa zero, uno, due o anche tre trofei. Ovviamente è alla Serie A che i bianconeri strizzano maggiormente l’occhio, anche per tradizione. E già gennaio, con uno scontro diretto in programma a metà mese, dirà se questa Juve può davvero ambire per il Campionato oppure no. Senza dimenticare che c’è un’Europa League da giocare. E possibilmente non solo da giocare…

I Meno

Una stagione (forse) compromessa?

Resta il grosso, anzi grossissimo rammarico per quel che è stata la Juventus da agosto ad ottobre e per quel che sarebbe potuta essere: un mix di confusione, delusione, rabbia (chi più ne ha ne metta). Per rialzare la testa da sotto la sabbia, la Vecchia Signora è dovuta passare dalla vergognosa prestazione di Haifa contro il Maccabi e da una prematura eliminazione in Champions League, con le parole di Andrea Agnelli che hanno smosso l’intero ambiente. Ma il peggio – almeno a vedere i numeri dell’ultimo mese – sembra fortunatamente alle spalle. Ed è un dovere della Juventus provare a dare dignità ad una stagione che soltanto un mese fa di dignità sembrava non ne avesse alcuna. La strada è stata tracciata, occorre perseguirla.

Paredes serve a questa Juventus?

Voluto fortemente da Allegri in estate, dal suo arrivo il centrocampista argentino ha collezionato qualche prestazione e diversi infortuni: molte più ombre che luci. E complice la sua indisponibilità, nel frattempo si sono fatti strada Miretti prima e Fagioli poi. E oggi pensare che Allegri possa fare a meno di entrambi è difficile, molto difficile. Se poi aggiungiamo il super Rabiot visto nelle ultime gare e un Pogba sempre più vicino al suo rientro, beh lo spazio all’interno di questa Juve per Paredes si restringe ulteriormente. E questo potrebbe non essere un male, considerate le sue performance. Paredes sarà sicuramente un osservato speciale dalla dirigenza (e non solo) in Qatar, dove la sua Argentina lotta per vincere i Mondiali. Ma in ogni caso, ogni discorso sarà rimandato a fine stagione: è in quel periodo che la Juventus deciderà se esercitare il riscatto oppure o no. Riscatto che a questo punto appare tutt’altro che scontato.