Avv.Auci a BN: "La plusvalenza è più che legale. Si è cercato di oggettivizzare qualcosa di soggettivo"

Avv.Auci a BN: "La plusvalenza è più che legale. Si è cercato di oggettivizzare qualcosa di soggettivo"TUTTOmercatoWEB.com
domenica 24 aprile 2022, 16:06Esclusive
di Matteo Barile
Con l'avvocato esperto in diritto sportivo, abbiamo ripercorso il motivo per cui si è aperto questo processo e il suo andamento

Come ben sapete, nei giorni scorsi, la vicenda relativa al procedimento per le plusvalenze fittizie ha preso piede in maniera piuttosto decisa. Fortunatamente per chi è rimasto coinvolto all'interno del processo, nessuno è stato condannato quanto meno nel primo grado di giudizio. Un grado che la redazione di Bianconera News ha voluto ripercorrere per capire su cosa si struttura questo atto legale, in cui è stata inglobata anche la Juventus. In tal senso, prezioso è stato il contributo dell'avvocato Francesca Auci, facente parte dello studio legale dell'avvocato Cesare di Cintio, nonchè difensore della causa del Novara:

La sentenza di primo grado ha prosciolto tutti. Si aspettava questa risoluzione?

"Aspettarmela forse no. Sicuramente è una questione molto complessa e non era facile per la Procura dimostrare questo tipo di azioni. In ogni caso, qualche perplessità sulle richieste c'era".

In che modo si arriva a formulare un'accusa di plusvalenza fittizie per un società calcistica? Quali sono i cavilli legali che permettono di mettere sotto torchio un club? 

"La plusvalenza in sè non ha alcun tipo di rilievo a livello disciplinare. Questa è un'attività mediante la quale si riesce a creare un incremento di valore. Parliamo della differenza positiva di due valori dello stesso bene, riferita a momenti diversi. La plusvalenza è più che lecita. Non è lecita nel momento in cui è fittizia e costituisce operazioni, finalizzate a fare apparire un patrimonio netto, rispetto a quello che già esiste. E questo si crea quando i club scambiano dei giocatori fra di loro e ne gonfiano i prezzi per mettere nei loro bilanci due valori patrimoniali più alti di quelli che avevano precedentemente. Si tratta di operazioni non facilmente individuabili, perchè valutare un calciatore è molto difficile; non si hanno parametri oggettivi sul quale fondare il proprio convincimento. Un atleta che potrebbe non avere una valutazione di poca rilevanza in termini economici, potrebbe, in forza di un exploit momentaneo o di un miglioramento immediato, subire un incremento di valore e, quindi, una maggiore attenzione da parte dei club, che ne possono costituire un aumento della valutazione. Le plusvalenze fittizie non vanno bene nel momento in cui il calciatore non subisce questo apprezzamento, subendolo solo a livello contabile. In questo caso le plusvalenze vengono considerate artificiosamente create e, quindi, sono vietate".

Come si fa a poter determinare un valore economico così soggettivo?

"In realtà non si fa...in modo oggettivo, non c'è un mezzo mediante il quale determinare la valutazione di un atleta. Ci possono essere una serie di criteri che possono essere mescolati e combinati insieme; ma questi possono avere risultati diversi. In questo caso, la Procura ha ritenuto anomale i prezzi di cessione di alcuni calciatori, facendo riferimento al valore di cessione di un calciatore in riferimento ai fattori già calcolati e pubblicati su Transfermarkt e sulla base di 4 diversi parametri: età, carriera, storia dei trasferimenti e contratti sottoscritti. Si è cercato di oggettivizzare un aspetto che non può essere oggettivizzato, perché se dovessi aggiungere altri parametri oltre a questi, probabilmente i risultati sarebbero diversi. Questo compito è ingrato ed è molto difficile, ma è il punto focale dell'inchiesta".

Voi come avete dimostrato la mancata veridicità di questi dati?

"Attualmente noi stiamo seguendo il coinvolgimento di altri soggetti, per i quali le posizioni sono state stralciate da procedimento. Per loro è stato istituito un nuovo processo: il 233-ter. La fase della nostra difesa non è ancora iniziata, perchè le indagini devono essere ancora chiuse. La documentazione è la medesima, però siamo ancora in una fase pregressa rispetto a quella principale".

La vicenda processuale è ancora in divenire? 

"La vicenda è in divenire per tutte le posizioni in ballo. Adesso abbiamo il dispositivo della decisione del Tribunale Federale e abbiamo anche le motivazioni. Da qui decoreranno i termini per un'impugnazione, qualora la Procura dovesse decidere di farlo. Ma siamo all'inizio. Ci sono il grado di giudizio in Corte Federale e il Codice di Garanzia. Non è ancora scritto nulla".

Essendo parte integrante di questo processo, in qualità di avvocato difensore, si è fatta un'idea del perchè per alcune società c'è stato un coinvolgimento di carattere sportivo, mentre per altre società si è cercato di intaccare il dirigente?

"Questo è desumibile dalla chiusura delle indagini, in quanto il capo di incolpazione è diverso. Per Pisa e Parma è stato richiesto l'applicazione dell'articolo 31 comma 2 e, quindi, dell'articolo 8 comma 1, che prevede penalizzazioni fino all'esclusione. La questione non è tanto differente dalle altre: l'unica differenza consta nel fatto che la Procura ritiene che questi due club, con queste operazioni di plusvalenze fittizie, abbiano alterato i propri bilanci per il rilascio della licenza nazionale. Mentre per le altre, le richieste erano semplicemente le sanzioni e l'ammenda, perchè li imputano l'alterazione dei documenti contabili".

Per ciò che concerne i dirigenti di Serie A coinvolti, c'è una pena fissa "standard" per tutti? O sussiste una tempistica ad hoc, a seconda della gravità dei casi per plusvalenze fittizie?

"Le richieste della Procura sono state molto variegate. Si è passati dai 6 ai 16 mesi. Soggetto per soggetto. Soggetto per soggetto, la Procura ha ritenuto di calibrare le richieste nei periodi in base al coinvolgimento, alla durata della propria carica e al tipo di attività posta in essere".