E se la carta non si trova....

E se la carta non si trova....TUTTOmercatoWEB.com
venerdì 3 dicembre 2021, 16:30Editoriale
di Vincenzo Marangio
Continua l'indagine Prisma. Tutto ruota attorno ad un documento che attualmente non esiste.

Le riflessioni da fare sull'indagine Prisma sono tante. Prima di tutto bisogna chiedersi come sia possibile portare avanti un'indagine in questo modo. Il modus operandi è lo stesso del caso Suarez: stralci di intercettazione riportate sui giornali, indagati che l'opinione pubblica trasforma in colpevoli senza colpe, segreti istruttori violati, mostri sbattuti in prima pagina e poi accuse che si arenano e marea che si abbassa. A differenza della vicenda Suarez, l'indagine Prisma ha dei connotati ben più importanti e che mettono nel mirino non soltanto la Juventus ma tutto il calcio italiano. La questione delle plusvalenze viene messa in discussione, non tanto nella sua esistenza (che rappresenta una strategia di crescita aziendale di molti club) ma nell'abuso e nelle valutazioni eccessive di certe operazioni. 

Il punto, però, è sempre lo stesso: la politica del calcio sceglie sempre di partire dalla Juventus, andando a cercare lì le colpe di un sistema per spaventare tutti e colpire le tasche e l'onorabilità sempre dello stesso club. Per carità, se la tesi della Procura di Torino fosse provata dai famosi documenti ricercati, sarebbe tutto giusto, e chi ha sbagliato deve pagare, anche se resta il fatto che le indagini devono essere condotte con discrezione e non spifferate ai giornali. 

Ma se la carta non si trova....

Tutto ruota attorno a questa fantomatica carta che, stando alle solite intercettazioni spifferate alla stampa "Se salta fuori, ci saltano tutti alla gola sul bilancio...I revisori e tutti... Poi magari dobbiamo fare una transazione finta"; e la carta in questione sarebbe riferita all'operazione di cessione di Ronaldo al Manchester United, una documentazione extra contabile che "non dovrebbe teoricamente esistere". E che di fatto, ad oggi, non esiste.
Lo stesso AD della Juventus, Maurizio Arrivabene, ascoltato come persona informata sui fatti ha negato di conoscere l'esistenza e quindi l'ubicazione di tale carta. Fare le indagini è giusto, anzi, doveroso. Saperle portare avanti con discrezione senza spifferi alla stampa, però, è altrettanto doveroso perché una delle pietre miliari della Giurisprudenza asserisce l'innocenza "fino a prova contraria". Ad oggi si è costruito un mostro e danneggiato un club (che continua a perdere soldi in borsa) per una carta che, fin quando non salta fuori, di fatto, non esiste. E se non dovesse saltare fuori, se questa carta non esistesse, chi ripagherebbe la Juventus dell'ennesimo danno d'immagine? 

Una domanda legittima a cui si spera di poter ottenere una risposta perché, in fondo, significherebbe che nessuno in società si sarebbe macchiato di una violazione così grave trovandosi di fronte all'ennesima accusa poggiata su un castello di carte...