Jacobelli: "Le reazioni dello sport all'idea di Abodi sono sacrosante"

Ospite dell'Editoriale di TMW Radio, Xavier Jacobelli ha commentato la proposta del Ministro dello Sport Andrea Abodi di sostituire la Covisoc con un'agenzia governativa: "I fallimenti a catena degli ultimi anni sono la prova che i controlli svolti dalla Covisoc non sono stati così rigidi, ma non esiste che un’autorità governativa controlli lo sviluppo dello sport. Malagò ha fatto bene a ricordare quanto successe nel 2021, quando l'Italia rischiò di presentarsi alle Olimpiadi a Tokyo senza inno e senza medaglie. Il CIO, come anche UEFA e FIFA prestano enorme attenzione all'autonomia dello sport, un’autorità governativa che stabilisce chi può partecipare o meno a una competizione va contro quest'autonomia. Se quest'agenzia negasse l'iscrizione ad una società e nello stesso tempo l'UEFA gli concedesse la licenza, il calcio italiano sarebbe costretto ad uscire dall'UEFA. Il presidente del CONI ha parlato di possibile figuraccia internazionale ed ha ragione, perchè è incredibile che di un'eventualità del genere i vertici sportivi nazionali vengano avvertiti attraverso notizie apparse sui giornali.

C'è in ballo il rispetto nei confronti del CONI. Intanto la questione stadi resta accantonata, sono passati due mesi da quando Abodi disse che per gli stadi fosse necessario un commissario per accelerare le pratiche per la realizzazione, ma questo commissario nessuno l'ha ancora visto. Ricordo che l'Italia organizzerà Euro 2032 con la Turchia ed entro ottobre 2026 dovrà indicare all'UEFA i cinque stadi omologati cinque stelle dalla federazione continentale: la Turchia ad oggi ne ha otto, l’Italia zero. Forse Abodi dovrebbe occuparsi di questo”.